Concorso Nazionale per una struttura monumentale a celebrazione dei valori fondanti la Repubblica e la costituzione e a ricordo delle lotte di liberazione e dei valori dell'Europa
2010terzo classificato
Ruggero Lenci (capogruppo della progettazione)
Marco Proietti (assistente alla progettazione)
Comune di Lugo
(Provincia di Ravenna)
Concorso per la realizzazione di una struttura
monumentale a celebrazione dei Valori fondanti la Repubblica e la Costituzione
e a ricordo delle Lotte di Liberazione e dei Valori dell’Europa
Orientamenti e spirito del progetto
L’opera d’arte proposta si inscrive nell’ambito della riqualificazione complessiva del sistema delle piazze e degli spazi pubblici centrali del Nucleo Storico di Lugo e in particolare di piazza Garibaldi. L’intento è quello di contribuire a ridisegnare il decoro complessivo della piazza con una struttura monumentale e una sistemazione delle superfici interessate, basandosi sui quattro valori individuati:
la Repubblica;
la Costituzione;
l’Europa;
il ricordo delle Lotte di Liberazione e delle
sue Vittime.
Questi valori vengono interpretati in senso artistico e trasformati in quattro elementi verticali.
Quattro pilastri della nostra democrazia, articolati insieme in una sinfonia spaziale unitaria.
Pilastri che, singolarmente, vengono sottoposti a torsioni e contro torsioni, a simboleggiare attacchi di ogni tipo.
Non sono pilastri fragili, come il vetro, ma duttili.
Sono pilastri che acconsentono a opportune revisioni e riforme democratiche, ma che non cedono mai.
Anzi, ogni revisione e riforma li rafforza sempre più.
Tale aumento di forza avviene tanto singolarmente quanto coralmente.
Duttilità, non debolezza, forza carica di valori umani, non mera rigidità meccanica e freddezza informatica.
Ogni attacco ai valori democratici e alle qualità umane della cultura e della memoria non indebolisce questi quattro valori, semmai li rafforza.
Pertanto la scultura monumentale proposta per Lugo ne viene rafforzata in una spazialità plastica che diventa simbolo di un processo di aumento della consapevolezza e di affinamento della democrazia in continuo divenire.
Le certezze apodittiche e assolute delle società arcaiche vengono superate da posizioni aperte al confronto e al dialogo.
Questi gli intendimenti.
Caratteri generali del contesto (desunta dalla relazione redatta dal Servizio al Patrimonio)
Al fine di favorire un’integrazione sintonica dell’opera nel contesto storico architettonico di Lugo di Romagna, sono state considerate le componenti semiologiche, memoriali, antropologiche, sociali urbanistiche ed architettoniche del luogo.
La zona nord-ovest del nucleo storico, individuata
quale sito ove collocare il monumento, si trova a ridosso della Rocca Estense
e si presenta ricca di valenze storico-ambientali.
In essa sono previsti interventi di riqualificazione
per la definizione di un luogo, “La piazza del Mercato e del Monumento
a ricordo delle lotte di Liberazione e dei valori dell’Europa”, che necessita
la riqualificazione complessiva dell’attuale Piazza Garibaldi (precedentemente
piazza del Mercato) definita già nella Planimetria Napoleonica del
1810.
Il Centro Storico di Lugo risulta caratterizzato
da un sistema di strade, di cui le principali corrispondono al decumano
e al cardo massimo della centuriazione romana, e da slarghi e piazze che
gravitano attorno alla Rocca e al Pavaglione.
Il nucleo storico di Lugo di Romagna, centro
cittadino funzionale da secoli alle Fiere e al Mercato settimanale, è
stato caratterizzato fin dal XVI secolo, nella sua realtà architettonico-spaziale,
dal binomio costituito dalla Rocca (con lavori rilevanti effettuati nel
periodo Estense XV-XVI sec.) e dal Pavaglione (dal XVI al XVIII secolo
costituito dalla sola loggia est, che fungeva da collegamento della Rocca
con il lato nord della Chiesa del Carmine, e dalla seconda metà
del XVIII secolo, evoluto nelle forme attuali di quadriportico con piazza
centrale).
La Rocca, sede del Municipio, oggi si presenta
costituita da un’originaria struttura medievale e da caratteristici avamposti
rinascimentali poligonali che, tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’ ‘800,
sono stati “convertiti” nel giardino pensile attuale.
Piazza Garibaldi è da sempre la piazza
del mercato nonché lo spazio più ampio del centro storico
di Lugo ed anche il punto di maggiore visibilità per chi proviene
dalle direzioni Ravenna e Bologna. Attualmente è parte integrante
e polarizzante della viabilità urbana, con un parcheggio per 150
auto circa.
Gli obiettivi della riorganizzazione/restauro
della piazza Garibaldi sono pertanto il recupero della spazialità
dell’antica piazza del Mercato, mediante pavimentazioni in pietra naturale
e il posizionamento del Monumento.
Il Monumento vuole essere un nuovo elemento artistico
di alto valore simbolico, anche per la sua collocazione lungo una diagonale
che incrocia il Castello Estense e il monumento a Francesco Baracca. Cuore
di questo complesso restano la Rocca e il suo contesto Storico con i principali
palazzi pubblici che fanno parte di un ambito territoriale di cui alla
L.R. 3 Luglio 1998 n. 19 “Programma di Riqualificazione Urbana, Ambito
n. 3” del Comune di Lugo denominato “il sistema delle Piazze e il Polo
culturale”.
Questa presenza darà alla piazza Garibaldi
e agli spazi adiacenti un grande slancio, una forte identità, una
funzione di collegamento con le aree adiacenti in corso di riqualificazione.
Opera scultorea
Nonostante la sua complessità morfologica,
l’opera monumentale proposta per lo spazio antistante piazza Garibaldi
viene realizzata in modo estremamente semplice, secondo il seguente procedimento.
Acquisizione delle lamiere del giusto spessore
– pensiamo all’acciaio corten da 3 mm – che vengono calandrate in modo
da essere deformate così da creare una superficie non complanare
secondo l’andamento descritto nel progetto (tale andamento sarà
dettagliato nella fase esecutiva). Sin d’ora si può, però,
dire che quasi tutte le lamiere saranno uguali tra loro, tranne quelle
posizionate nei punti nei quali hanno luogo i flessi. Dopodiché
può avere inizio la lavorazione del primo pilastro, procedendo secondo
le dieci fasi che seguono, di cui cinque da attuarsi in officina, cinque
in cantiere.
Officina:
1. Vengono saldati dei tondini di acciaio tra
le due lamiere in modo da mantenerle equidistanti tra loro alla distanza
prefissata di 45 cm. Tali tondini fungono anche da staffe.
2. La stessa operazione ha luogo varie volte.
3. La seconda coppia di lamiere viene saldata
sopra la prima. Ogni due coppie di lamiere vengono inseriti i tondini verticali
al loro interno, prevalentemente lungo le due testate, secondo il progetto
esecutivo delle strutture.
4. La terza coppia di lamiere viene saldata sulle
prime due, ecc.
5. Si realizzano così dei pezzi trasportabili
(anche un solo pezzo per ciascun pilastro, se trasportabile).
Cantiere:
6. I pilastri vengono trasportati in sito e scaricati
a pié d’opera.
7. Vengono issati e fissati ai propri plinti
di fondazione.
8. I quattro pilastri vengono fissati l’un l’altro
a dieci metri di altezza con barre di acciaio di adeguato spessore per
essere stabilizzati.
9. Ne vengono chiusi i lati corti del primo metro
di altezza e viene gettato e vibrato il primo metro di calcestruzzo, a
contatto con le fondazioni già eseguite.
10. Vengono chiusi i lati corti dei successivi
tre metri di altezza di ciascun pilastro e viene effettuato il secondo
getto di calcestruzzo che viene quindi vibrato. Si procede in questo modo
fino al completamento del getto verso la sommità delle strutture.
Opere edili
Le opere edili consistono nella realizzazione
di una piazzetta pavimentata in pietra e a verde che circonda la scultura
e che contiene il terreno di due aree trapezoidali per mezzo di altrettante
sedute rivestite in pietra. La parte della pavimentazione e delle sedute
ad ovest della scultura, ove necessario, potrebbe essere oggetto di un
secondo finanziamento, ma presumibilmente dovrebbe poter essere realizzata
con i ribassi d’asta. Tale ulteriore pavimentazione potrebbe, peraltro,
non essere realizzata, lasciando che il manto erboso avvolga il monumento
su tre lati (vedi alternativa qui di seguito).
Riguardo la pietra da utilizzare per la pavimentazione
e per le sedute si pensa alla Trachite dei Colli Eugànei, già
utilizzata in un progetto realizzato dal sottoscritto nel 2005 insieme
all’Arch. Claudio Lazzarini (e a Tonino Guerra per la fontana) a Santarcangelo
di Romagna (la risistemazione del Vecchio Campo Sportivo, e “la via dell’acqua”
in via L. De Bosis).
Il lieve innalzamento della scultura su un podio
di 30 cm di altezza, raggiungibile con due piani inclinati all’8% (o in
alternativa uno solo) di forma trapezoidale, ubicati sui due lati del quadrato
tronco piramidale (o in alternativa uno solo), è dovuto alla volontà
di far emergere il monumento dal terreno, come se la sua “nascita” fosse
quella di un “virgulto” che abbia sollevato la zolla nella quale i quattro
semi della Repubblica, della Costituzione, del ricordo delle Lotte di Liberazione
e dei Valori dell’Europa sono stati piantati. I rimanenti piani inclinati,
della stessa forma geometrica, sono trattati a verde e si innalzano ancor
di più fino a diventare spalliera delle sedute poste sui lati alla
base del monumento.
Tale nuovo spazio si configura pertanto anche
come luogo dello stare, ai piedi della scultura, potendola avvicinare e
guardare anche da seduti. Non solo quindi un monumento da vedere in lontananza,
ma anche da vivere, transitandovi tra i pilastri, sostando tra di essi
e alzando gli occhi per vederne gli andamenti curvilinei stagliarsi contro
il cielo.
Illuminazione notturna
Di notte il monumento verrebbe illuminato da
quattro faretti installati nella pavimentazione a illuminare i quattro
pilastri, evidenziandone le morfologie con un’intensità che sfuma
verso la sommità.
Manutenzione
L’opera virtualmente non necessita di alcuna
manutenzione. L’acciaio corten, di cui sono rivestite le due facce maggiori
di ciascuno dei quattro pilastri, non ne ha bisogno. Tali superfici si
ricoprono di una patina di colore rosso che dialoga con il colore del bastione
della Rocca e con quello del Pavaglione. Le altre due facce di ogni pilastro,
quelle minori, sono lasciate in cls. a vista.
L’opera è pensata per resistere all’acqua,
al gelo, ad atti vandalici, agli urti, all’inquinamento atmosferico, allo
strofinio manuale.
Requisiti di sicurezza e accessibilità
La resistenza meccanica dell’opera è idonea
a contrastare il prodursi di rotture o deformazioni sotto l’azione di sollecitazioni
meccaniche quali le dilatazioni termiche, assicurando durata e funzionalità
nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti.
La resistenza al vento è idonea a contrastarne
efficacemente la spinta in tutte le direzioni. Si può inoltre considerare
di rendere i quattro pilastri collaboranti strutturalmente tra loro, lasciando
in opera i sottili sostegni di collegamento temporanei installati a 10
metri di altezza nella fase di montaggio.
Non sono presenti barriere architettoniche. Non
vi sono passaggi nei quali non possa transitare una carrozzella per diversamente
abili, né rampe con pendenza maggiore dell’8%.
cosa succeda quello è il centro, il luogo in cui è sempre possibile trovare qualcuno e allo stesso tempo il luogo "difesodalle mura" costituite dagli edifici.